lunedì 6 agosto 2012
Crisi: dalla Germania pioggia di critiche a Monti dopo l'intervista a Der Spiegel
Nell'intervista al settimanale tedesco il premier aveva invitato i leader nazionali a mantenere una ''certa autonomia'' rispetto ai propri parlamenti nazionali.
Dalla Germania arriva una pioggia di critiche dopo l'intervista rilasciata da Monti al settimanale ''Der Spiegel'' in cui il premier italiano ha esortato i governi a mantenere una certa autonomia dai parlamenti nazionali affinche' si possano prendere decisioni rapide per meglio combattere la crisi dell'Eurozona. Il ministro degli Esteri Guido Westerwelle ha dichiarato che il Parlamento ha un ruolo decisivo che non deve essere compromesso in tempo di crisi. ''Il controllo parlamentare della politica europea e' fuori da ogni discussione'', ha spiegato il capo della diplomazia. ''Abbiamo bisogno di un rafforzamento, non di un indebolimento della legittimazione democratica in Europa'', ha aggiunto. In sostanza per il ministro degli Esteri tdesco non devono essere esigenze interne a guidare l'azione di un paese in Europa, perche' la situazione ''e' troppo seria''. Infatti, a proposito del risentimento crescente contro la Germania di cui ha parlato Monti, Westerwelle ha avvertito che il tono del dibattito sulla crisi sta assumento toni ''pericolosi'' per l'unita' europea. ''I tentativi di rafforzare la propria posizione in patria - ha aggiunto - non possono essere la forza che guida l'azione di un paese in Europa, e questo vale anche per la Germania. La situazione europea e' troppo seria, c'e' troppo in gioco''. Dal canto suo ,il leader del gruppo parlamentare del blocco conservatore della cancelliera Angela Merkel, Volker Kauder, ha affermato che ogni tipo di riforma deve godere del rispetto del ruolo delle legislature nazionali. ''Posso solo dire che i diritti del Parlamento, o il parlamentarismo, non devono essere eliminati attraverso un rafforzamento delle istituzioni esecutive in Europa'', ha pecisato. Sulla questione si e' poi pronunciato anche il governo tedesco, che, per bocca del suo portavoce, George Streiter, ha affermato che ''le decisioni dei governi devono avere una legittimita' democratica. In Germania il Cancelliere e' consapevole che la legislazione deve essere sostenuta dal Parlamento e che questo vi partecipi attivamente''. Inoltre, riguardo le crescenti insofferenze nei confronti della Germania ravisate dal nostro premier, il portavoce di Berlino ha detto che la cancelliera tedesca Angela Merkel non condivide le preoccupazioni espresse dal presidente del Consiglio. ''Sarebbe opportuno riportare un po' di calma nel dibattito'', ha aggiunto Streiter. Infine, e' arrivata anche l'opinione della Commissione europea, che, attraverso il portavoce dei Ventisette, Olivier Bailly, ha affermato che essa ''rispetta le competenze dei parlamenti nazionali''. L'Ue, ha detto Bailly, ''e' basata su certe regole e quando si tratta dell'adozione e dell'attuazione di strumenti finanziari e' stato deciso da parte dei Paesi Ue di seguirle''. Si tratta di regole ''chiare e fissate in testi legali che sono stati ratificati dai Paese membri'', ha concluso il portavoce. Nell'intervista al Der Spiegel, il piu' diffuso settimanale tedesco, Monti aveva invitato i leader nazionali a mantenere un ''certo spazio di manovra'' dai propri parlamenti nazionali. ''Se i governi si facessero vincolare del tutto dalle decisioni dei loro parlamenti, senza mantenere un proprio spazio di manovra, allora sarebbe piu' probabile una disintegrazione dell'Europa piuttosto che un'integrazione'', aveva dichiarato il premier.
ASCA