martedì 4 settembre 2012
I POLLI E LE POLPETTE DI UNA CERTA POLITICA
01/9/2012 - La sagra della polpetta di Pratola Serra, in provincia di Avellino, mette a nudo una realtà drammatica quanto vera sul rapporto che lega la classe politica all'elettorato. La vicenda è nota. Il vicepresidente della Regione Campania, Giuseppe De Mita, nipote dell'assai più conosciuto Ciriaco, si è presentato alla sagra della polpetta nel comune dell'avellinese, pretendendo di transitare e poi parcheggiare in mezzo agli stand gastronomici, in piena zona chiusa al traffico. La scorta di De Mita jr era convinta che bastasse la classica paletta usata dalle forze dell'ordine per aprire le acque della fiumana umana che affollava la sagra. Ma gli uomini della scorta si sono imbattuti in un vigile urbano che conosceva il proprio mestiere meglio della fisionomia del vicepresidente della Regione ed ha impedito al mezzo di transitare. La vicenda è finita sui quotidiani nazionali, anche perchè il vigile urbano urtato e scosso per il tentato abuso cui ha assistito, ha scritto una lettera di sfogo al quotidiano la Reppublica. Il sindaco di Pratola Serra, che milita nello stesso partito di De Mita, ha sanzionato con un addebbito disciplinare il vigile, reo di aver divulgato l'accaduto o per eccesso di zelo (è da verificare). La vicenda svela alcune cose. Innazitutto che alcuni vizi si trasmettono non solo per discendenza diretta, tipo quella di padre in figlio, ma anche per discendenza indiretta: da zio a nipote. Inoltre è singolare che il vicepresidente della Regione Campania si sposti con i soldi dei contribuenti, usando auto, benzina (poi dicono che le auto della polizia restano senza carburante) e forze dell'ordine che in terra di camorra potrebbero servire alla causa della lotta contro la criminalità, casomai rendendo sollievo a colleghi sfiancati da turni di lavoro eccessivamente gravosi. Questa vicenda può essere accostata a quella del presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini che per andare in giro usa otto uomini di scorta e che per la propria incolumità, e venti giorni di mare all'Argentario (in Toscana), ha prenotato mezzo albergo per tre mesi, facendo mettere mano al portafogli i contribuenti italiani chiamati come al solito a coprirne il costo. Comparando il trattamento in tema di protezione che ricevono i politici di altri paesi europei che ricoprono incarichi istituzionali anche rilevanti, scopriamo che noi italiani non siamo secondi a nessuno. L'eccesso di protezione che viene usato nel nostro Paese non è sempre giustificato. Gli anni di piombo sono alle spalle. Inoltre De Mita jr, come Fini, non sembrano tipi da far perdere il sonno ai malavistosi. Così come non risulta che abbiano schiere di fans che gli corrono dietro. Allora il sospetto vero è che in entrambe le circostanze la scorta venga usata proprio perchè fine a se stessa, dal momento che può avere l'effetto di "fare impressione" e rendere importante chi rischia di passare inosservato. Quest'ultima ipotesi offre connotati drammatici alla questione. Perchè svelerebbe la considerazione che hanno alcuni politici dei propri elettori: gente particolarmente sensibile a cose estetiche tipo palette, auto blu e guardaspalle, e meno attenta a ciò che fanno i propri eletti. In tal caso nessuna legge elettorale potrà salvare il Paese dai vizi della politica.
Fabrizio Camastra