giovedì 26 luglio 2012
Monti esclude tagli alle tredicesime: "Già chiesti molti sacrifici agli italiani"
Roma, 26 lug. 2012 - "C'è un circuito vizioso di aspettative nefaste, dobbiamo evitare allarmismi ingiustificati. Abbiamo già chiesto molti sacrifici agli italiani per il loro benessere futuro e bisogna evitare altri allarmismi ingiustificati". Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti in un'intervista a Tgcom24 a proposito dell'ipotesi di taglio delle tredicesime.
Il Professore non ha dubbi sul suo lavoro: "L'obiettivo non è durare ma fare nel tempo consentito il possibile per mettere la società italiana sulla strada della crescita che è lunga da percorrere. I risultati si vedranno più avanti, ma il governo vuole essere sicuro di lasciare quando sarà completato il suo compito".
"Dobbiamo lasciare un'Italia con i muscoli meglio allenati - prosegue - per una buona crescita economica sociale e civile. Io Presidente allenatore? Dato il mio passato a Bruxelles a volte si era parlato di me come di un commissario tecnico, allenatore è una nuova immagine e, perché no, mi piacerebbe essere ricordato come un buon allenatore dell'Italia".
"Credo che sul futuro politico dell'Italia siano i politici a poter dare rassicurazioni", spiega Monti ritenendo che "i mercati, se hanno considerato rigorose le politiche degli ultimi otto mesi, è perché il governo non le ha condotte da solo ma anche con il consenso del Parlamento che è composto da politici. Spero che continuino, anche con l'avvicinarsi scadenze elettorali".
"Se riuscissero, come Napolitano spesso sollecita a fare, a trovare un accordo per la riforma della legge elettorale, si darebbe il senso di un progresso realizzato -dichiara il premier- e anche i mercati e i cittadini, che sono più importanti dei mercati, sarebbero rassicurati".
A proposito delle farmacie e il ciclo farmaceutico, il premier dice: "Abbiamo determinato una riduzione dell'onere complessivo sulla spesa pubblica del ciclo farmaceutico distribuendo il contributo tra industria, grossisti e farmacie. Abbiamo caricato di più i grossisti e meno le farmacie".
E ancora: "Si è fatto molto, alcune cose sono ancora nella pipe line di produzione di questa spending review come la revisione dei sussidi alle imprese che possono essere tagliati". L'apparato pubblico, aggiunge il premier, è molto grande nel caso italiano, risultato di molte incrostazioni. Grazie al commissario straordinario Bondi abbiamo fatto molto per riduzione sprechi ma resta ancora molto da fare. Le lobby all'attacco sulla spending review? Sì, partono all'attacco, ma di solito non prevalgono. Ad esempio, tempo fa non è stato facile separare la produzione del gas dalla distribuzione, c'erano interessi molto forti eppure il governo l'ha fatto".
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