martedì 30 novembre 2010

COMUNICATO STAMPA - IRRUZIONE STUDENTI UNIVERSITARI AL CONSIGLIO PROVINCIALE DI SIENA

In merito all'irruzione degli Studenti universitari al Consiglio provinciale senese del 30 novembre e dei vari Comunicati stampa diffusi sul tema, mi preme precisare che, contrariamente a quanto riferito da qualcuno, i ragazzi di Azione Universitaria e Giovane Italia si sono presentati in Consiglio con esemplare educazione. Come concordato con il Presidente del Consiglio provincale Burresi, hanno esposto un loro striscione in sit in e hanno così manifestato in modo silenzioso, educato e rispettoso delle istituzioni, la propria posizione sulla riforma dell'università e testimoniato il diritto allo studio. A tal proposito, quello del diritto al regolare svolgimento delle lezioni, è importante sottolineare che molti studenti dell'Ateneo senese sono "studenti fuorisede", mantenuti dalle famiglie. Queste famiglie, insieme ai loro ragazzi spesso affrontano pesanti sacrifici economi e affettivi per studiare "lontano" dal calore familiare. Parliamo di gente che porta nel cuore un carico di speranza per il futuro e fiducia nel presente, che rende questi sacrifici sopportabili, umani. A questa gente deve essere garantita la possibilità di svolgere lezioni ed esami nella massima serenità e regolarità rispetto ai piani di studio e ai progetti economici preventivati dalle loro famiglie. Questi ragazzi hanno il diritto di studiare, ma anche il dovere di manter fede agli impegni presi nei confronti innanzitutto di se stessi e di rispetto per le aspettative delle famiglie. Nel Consiglio del 30 novembre, il gruppo del Pdl, insieme con la Lega Nord, ha proposto di rinunciare a tutti i propri documenti presenti all'ordine del giorno per parlare del documento, in coda al cronologico, che parlava di università, della riforma e anche della situazione economica dell'Ateneo di Siena. Questa proposta è stata rifiutata dalla maggioranza, composta da Pd, Sinistra e Libertà e Italia dei Valori, che riteneva più importante discutere prima il proprio documento che trattava del ritorno al nucleare, che sarebbe nelle intenzioni future di questo Governo. Il rifiuto del Pdl e della Lega di affrontare la discussione sul nucleare ha esacerbato gli animi del Capogruppo del Pd e compagnia bella, rendendo di fatto pesante e inutile la presenza in Consiglio dei gruppi Pdl e Lega.
Quindi non c'è stato alcun reato (erano presenti due funzionari della Digos di Siena) ne materiale e ne morale. La verità è che non vi è stato alcun leso rispetto delle istituzioni. Casomai è stato commesso un reato politico da parte della maggioranza,dal momento che si è sottratta ad una utilissima discussione su temi importanti ed attuali, come quelli che riguardano l'Università.