mercoledì 9 novembre 2011

I congressi del Pdl si allontanano

di Fabio Massa

E' una cosa impossibile. Semplicemente impossibile. Liquida così la questione congressi una dirigente del Pdl molto vicina a Silvio Berlusconi, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it. Idem per l'ipotesi primarie, che in queste ore sta tornando a girare. La motivazione è sia politica che squisitamente tecnica. A Roma gli uffici del Pdl stanno lavorando a pieno regime, ma non riusciranno a smaltire la massa di adesioni al Pdl (il milione annunciato da Alfano) in tempi brevi. Per la sola Lombardia si parla di 7-10 giorni. Poi toccherà alla Sicilia. "E infatti Alfano è da un po' che ha smesso di parlare di congressi", spiega il dirigente Pdl. Intanto, sotto la Madonnina, Formigoni spinge: i congressi vanno fatti. Ma nella Capitale la pensano in modo molto diverso, perché è "una follia spaccare il partito a un mese dal voto". Inutile dire che nessuno crede al governo tecnico (fanno bene? fanno male? si vedrà), che permetterebbe di allungare i tempi a favore della ricostruzione democratica del Pdl. Una ricostruzione che, fanno notare fonti di Affari, non è però avvertita come "urgente" in tutta Italia. "Mica si capisce tutta questa fretta di fare i congressi - rivela un onorevole - Alla fine chi preme sono solo Formigoni e Podestà. Chissà perché". C'è da dire che il sottosegretario Mario Mantovani, fedelissimo del premier e attuale coordinatore regionale lombardo, ha insistito molto con gli uffici romani perché si dessero da fare con schede e caricamento dati. Ma la risposta è stata negativa: "I moduli sono scritti a mano, non c'è lettore ottico che tenga, qui vanno passate a mano migliaia e migliaia di tessere". Un lavoro immane.

"E adesso che cosa diremo?". Il capogruppo Pdl a Milano, Carlo Masseroli, ciellino, uomo molto vicino sia a Lupi che a Formigoni, interpellato da Affaritaliani.it si fa una domanda che contiene anche una risposta. "Abbiamo chiesto alla gente adesione su un'ipotesi politica alla quale noi crediamo. Queste persone hanno risposto in gran quantità, anche più di quanto ci aspettavamo. Sono le stesse persone alle quali chiederemo di sostenerci nella campagna elettorale prossima futura. C'è da verificare se ci sono i tempi. Noi ci rendiamo conto che la situazione è precipitata e questo potrebbe determinare un'impossibilità di andare a congresso, però prima bisogna sforzarsi allo spasimo per farli. Anche perché diventano ancor più rilevanti in una fase elettorale, diventerebbero un richiamo in vista del voto".