martedì 7 giugno 2011

PIANCASTGNAIO: OTTO MESI AL SINDACO PER ABUSO D’UFFICIO

Il tribunale di Montepulciano ha condannato per “abuso d’ufficio” a otto mesi di reclusione il Sindaco di Piancastagnaio, Fabrizio Agnorelli ed il responsabile dell’ufficio finanze, Pietro Basta. La condanna ha tenuto conto dei benefici concessi per il rito abbreviato, cui entrambi hanno aderito. Mentre la posizione del responsabile dell’ufficio tecnico dello stesso comune, Carlo Rappuoli, sarà valutata dal tribunale il prossimo mese di ottobre.
I fatti sui quali la Procura della Repubblica aveva messo gli occhi e avviato le indagini riguardavano i lavori per circa un milione di euro, fatti fare in un istituto scolastico di Piancastagnaio. Le opere furono affidate a varie ditte senza che vi fosse la necessaria copertura finanziaria. Secondo il Pubblico Ministero i tre imputati per non pagare i lavori si inventarono una specie di “sanatoria”. Gli avvocati del Sindaco e del responsabile dell’ufficio finanze hanno difeso i propri assistiti sostenendo che non c'era alcuna responsabilità penale nelle procedure adottate, casomai era stata adottata una poco corretta procedura amministrativa. Ovviamente non è stato dello stesso avviso il tribunale di Montepulciano che ha emesso le condanne.
Le forze politiche di centrosinistra ed il gruppo consiliare di maggioranza alla guida dell'Amministrazione comunale sono intervenute con un comunicato stampa in difesa del Sindaco Agnorelli, confermandogli la piena fiducia. Nello stesso comunicato la maggioranza ha tenuto a sottolineare come negli ultimi anni il fiorire di lettere anonime di denuncia, hanno dato vita a indagini giudiziarie che “come esito hanno provocato la paralisi dell’ente locale ed alimentato un clima di permanente e corrosivo sospetto”.
Sulla questione è intervenuto anche il Capogruppo del Pdl in consiglio comunale, Mario Ponzuoli, il quale ha dichiarato che in questo delicato momento sarebbe troppo facile speculare su di una vicenda che sicuramente non mette in luce ruberie, ma che evidenzia la superficialità ed il pressappochismo che caratterizza la gestione dell’ente.