giovedì 7 aprile 2011

Torrita di Siena: in prima linea contro la mafia

Il Consiglio comunale approva all’unanimità l’impegno di non abbassare la guardia

Il Consiglio comunale di Torrita di Siena ha votato all’unanimità la mozione “Lotta alla mafia” presentata dall’opposizione. Con il documento del Pdl è stato chiesto all’Amministrazione comunale di non sottovalutare la possibilità che vi possano essere infiltrazioni mafiose anche nel piccolo comune di Torrita e quindi di tenere alta l’attenzione facendo leva sul principio di trasparenza, per quanto riguarda, ad esempio, le procedure d’appalto pubblico. Il sindaco Giordano Santoni è intervenuto al dibattito evidenziando che il problema non è stato mai sottovalutato. Per questo, ha riferito il sindaco, tra le considerazioni che vi furono quando venne deciso di affidare all’Unione dei Comuni della Valdichiana la gestione della Polizia Municipale, vi era anche la necessità di “vigilare meglio” il territorio. Comunque per il primo cittadino nonostante si viva in una zona tranquilla, sono state prese importanti iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. L’Ente si è fatto carico di stampare e diffondere copia della Costituzione proprio per sensibilizzare alla legalità gli studenti e la comunità. Santoni ha fatto notare che l’Amministrazione comunale sarebbe pronta a costituirsi come parte lesa, laddove un’indagine accertasse fatti gravi che comprometterebbero il buon nome e l’immagine del Comune. In merito alle vicende di cronaca dei mesi scorsi, quando vennero sequestrati alcuni beni immobili a Torrita, proprio in una operazione antimafia, il sindaco ha detto che il sequestro è avvenuto “per un fatto di omonimia” e per questo sarebbe in atto un dissequestro. A dimostrazione che l’ operazione giudiziaria, che già rappresentava un caso isolato, non era meritevole di allarmismi. Che la comunità torritese non si presti all’espansione del fenomeno mafioso, l’ha sottolineato anche Veronica Peruzzi, consigliera del Pd, la quale ha affermato che la mafia a Torrita di Siena non ha modo di radicarsi proprio perché non ha il consenso sociale che invece c’è al sud Italia, dove il fenomeno appartiene al quotidiano delle persone. La consigliera ha sottolineato l’importanza del fatto che il comune di Torrita sia tra i primi enti locali ad appartenere alla Fondazione Caponnetto, e che la figura del giudice venga continuamente ricordata, anche nelle scuole, proprio per sensibilizzare i ragazzi ai valori della legalità.