mercoledì 6 aprile 2011

L'APOLOGIA DEL FASCISMO E' BENE CHE RIMANGA REATO

L'apologia del fascismo è un reato previsto dalla legge 20 giugno 1952, n. 645, che all'art. 4 sancisce il reato commesso da chiunque fa propaganda per la costituzione di un'associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità, di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure da chiunque «pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche».
La "riorganizzazione del disciolto partito fascista", già oggetto della XII disposizione transitoria della Costituzione, si intende (ai sensi dell'art. 1 della citata legge) riconosciuta «quando un'associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista».
Recentemente si è tornato a parlare di apologia del fascismo, dopo una certa caduta di attenzione, a proposito di siti internet più o meno apertamente esaltanti il passato regime o regimi analoghi, passati o presenti.