lunedì 18 ottobre 2010

Ordine del Giorno Ateneo di Siena

Premesso che l'Ateneo Senese sta attraversando uno dei momenti più difficili della sua storia, se non il peggiore. L 'ultima drammatica tappa di questo tunnel è stato l'accertamento della Agenzia delle Entrate sul mancato pagamento delle ritenute Irpef per un importo di 1 milione e 472 mila euro;
-tale situazione non più far rimanere indifferenti le Istituzioni, e in modo particolare l'amministrazione provinciale di Siena, che esprime un rappresentante in seno al C.d.a.
-nei giorni scorsi abbiamo assistito a un dibattito vivace, anche sulla stampa locale, e ad una presa di posizione da parte di alcune forze politiche, tra cui il Partito Democratic, sulla situazione dell'Ateneo;

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-non può negarsi la odierna situazione dell'Università degli Studi di Siena è dovuta principalmente ai favoritismi che, negli anni, hanno comportato un aumento di cattedre e corsi di laurea (spesso inventati, quasi sempre inutili) al fine di compiacere e sistemare “amici degli amici” e figli e figliasti vari; tale sistema ha ingenerato un complesso e costoso meccanismo clientelare, di cui oggi fa le spese l'intera comunità accademica;
-non possiamo non menzionare che la scoperta del “buco” nei conti dell'Ateneo risale al 2006, come ha confermato Enzo Martinelli, revisore dei conti dell'Università di Siena, sul Corriere di Siena del 17/10/2010: un resoconto dettagliato (desumibile dalla relazione di bilancio dell'epoca) che evidenzia la gestione di bilancio dissennata e le discutibili scelte operate in quell'epoca;
-che è parimenti evidente e innegabile che, all'epoca, i vertici amministrativi e di controllo dell'Università fossero persone riferibili alla maggioranza politica che governa (e ha governato) la città e le Istituzioni, e che le gestioni a cui oggi si imputa il tracollo finanziario siano ascrivibili -pur indirettamente- alla parte politica che oggi si ritrova nel Partito Democratico (all'epoca Ds e Margherita);
-che è altresì singolare e molto poco credibile che la “questione Università” venga oggi sfruttata e cavalcata da personaggi che all'epoca dell'inizio del disastro hanno anch'esse avallato le gestioni accademiche: infatti, non abbiamo alcun ricordo di una benchè minima critica mossa alle gestioni Berlinguer e Tosi da parte di chi, all'epoca dei fatti, era Sindaco di Siena, ossia Pierluigi Piccini; lo stesso Piccini oggi, realizzando forse tardivamente quanto hanno posto in essere i suoi ex-compagni, si scaglia in modo feroce ma grossolano contro una situazione che lui stesso non ha di certo fatto niente per impedire che si venisse a creare ;
-tale comportamento sembra anch'esso ascrivibile più al tornaconto elettorale, che non ad una reale preoccupazione per le sorti dell'Università, di cui Piccini non si preoccupò minimamente quando era Sindaco di Siena;
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-che è semplicemente ridicolo e strumentale affermare – come è stato fatto dal PD – che la comunità accademica vive un momento difficile a causa dei tagli del Governo e degli effetti del provvedimento Gelmini; le cause e le concause dell'attuale tracollo dell' ateneo senese sono più profonde, e affondano le loro radici in anni addietro, come poc'anzi detto;
-in modo particolare, la situazione deficitaria dell'Ateneo è figlia di una gestione personalistica, clientelare e politica, di coloro che, negli anni, si sono succeduti nella carica di Rettore: ci riferiamo a Luigi Berlinguer e Piero Tosi. A tal proposito giova riportare qui una limpida e recentissima enunciazione del Presidente del Consiglio Regionale della Toscana, Alberto Monaci, il quale ha testualmente dichiarato: “Il disastro amministrativo emerso con la fine della gestione Tosi ha chiesto e chiede interventi straordinari per garantire la sopravvivenza e il rilancio dell'ateneo senese”;
-che invece appaiono davvero inopportune e sorprendenti le dichiarazioni del segretario provinciale Pd Meloni e del segretario comunale Pd Mugnaioli, i quali esprimono timore per l'ipotesi del commissariamento dell'Ateneo, poiché un commissario “amico degli amici può gestire politicamente l'ateneo nella fase delle elezioni comunali per tenere sotto scacco i dipendenti e la città”;
-che, ad oggi, non si ritiene plausibile né necessaria l'ipotesi di un commissario, ma ancorquando il Governo decidesse di nominarlo, egli sarebbe figura terza e imparziale, tutta protesa a svolgere gli interessi dell'Università e a perseguire il risanamento, non certo a fare gli interessi di bottega di una parte politica. Non è costume del Governo, né del centrodestra, utilizzare le Istituzioni (siano esse Banche, Fondazioni, Atenei, Enti pubblici, società partecipate) per favorire gli amici degli amici, né per tenere sotto scacco qualcuno. Tali insinuazioni (quelle di Meloni e Mugnaioli) potevano provenire solo da coloro che sono abituati ad agire in tali modi;
-è altresì sorprendente l'adesione del Partito Democratico al piano di risanamento Focardi-Barretta, indicato come l'unica strada possibile da perseguire; tale enunciazione, tardiva ma certamente condivisibile, contrasta però con le posizioni dei rappresentanti degli studenti vicini al Pd e alla sinistra eletti in seno al C.d.a. Dell'Ateneo: essi, almeno fino al c.d.a. Del 27 luglio 2010, hanno sempre chiesto con cadenza mensile le dimissioni del Rettore e del direttore amministrativo. Si comprende pertanto che il momento di difficoltà dell'Università non è ben compreso né metabolizzato a sinistra, che ha posizioni eterogenee e confuse sull'Università (Monaci, Meloni,studenti in c.d.a.); si ha più l'impressione che l'obiettivo sia quello di riaccaparrarsi subito delle stanze del potere universitario,senza darsi troppa pena del reale stato di dissesto dell'Atenero;
-che in ogni caso si ritiene che il piano di risanamento Focardi-Barretta vada nella giusta direzione, così come la decisione di nominare un direttore amministrativo transitorio per sopperire alle dimissioni di Barretta;

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-non possiamo non tenere a mente che sono in corso indagini della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena, che, a seguito di esposto, ha sequestrato gli atti del bando di selezione relativi alla scelta del nuovo direttore amministrativo, Ines Fabbro;
-che non deve essere costume della politica strumentalizzare gli atti della Magistratura, ma occorre prudenza e cautela;
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-che oggi l'Università vive nel complesso un momento drammatico soprattutto perchè paga la scarsa capacità di gestione dei vertici: in questo marasma, la riforma varata dal governo può essere un'ottima arma, in quanto introduce la contabilità economica di tipo aziendale, che permette al bilancio di riportare davvero i dati significativi per misurare lo stato di salute economica di ogni ateneo;
-che, inoltre, le nuove regole per razionalizzare l'offerta dei corsi e i contributi all'efficienza possono indurre gli atenei a dotarsi di regole autonome di governance in modo da conseguire standar qualitativi più elevati;

Tanto premesso,
IL CONSIGLIO PROVINCIALE

-auspica che le forze politiche mettano da parte ogni volontà di strumentalizzare la questione Università, e diano vita a un tavolo di confronto trasversale per contribuire al rilancio dell'Ateneo;

-ritiene che le cause dell'attuale dissesto finanziario dell'Università di Siena vadano ricercate nelle precedenti gestioni dell'Ateneo, e siano quelle enunciate in modo esaustivo, nella premessa del presente atto;

-auspica che l'Ateneo senese completi l'opera di risanamento, basandosi sui criteri della razionalizzazione delle risorse, del taglio delle cattedre inutili, degli incentivi al merito, espellendo ogni residuo clientelare e di baronie ancora oggi insito in alcuni segmenti importanti dell'Ateneo;

-ritiene che il commissariamento dell'Ateneo in questa fase non sia necessario, ma si rimette comunque alla decisione del Governo, e contestualmente esprime sdegno per le affermazioni del Partito democratico sul commissario “amico degli amici” e sul suo modo di concepire il ruolo di gestione dell'Ateneo;

-chiede un immediato incontro con il membro del c.d.a. Flavio Mocenni, al fine di avere un quadro ancora più preciso degli ultimi sviluppi sulla questione del mancato pagamento dell'Irpef per i dipendenti;

-esprime fiducia totale nell'operato della Magistratura relativamente ai procedimenti in corso;

-esprime fiducia e apprezzamento per il piano di risanamento varato dalla gestione Focardi-Barretta quale la migliore strada da percorrere celermente per la salvezza dell'ateneo e il ripristino della normalità all'interno della struttura universitaria senese.

Francesco Michelotti
Fabrizio Camastra