sabato 2 ottobre 2010

Corrieri di sangue

di Fabrizio Camastra
da Centritalia

Si dice che all’ospedale di Nottola vogliono chiudere il laboratorio di analisi e spostare tutto a Siena, alle Scotte. Dei quindici dipendenti attualmente in organico solo cinque resteranno a Montepulciano, per garantire un servizio minimo indispensabile che giustifichi l’esistenza in loco della chirurgia. Gli aziendalisti che difendono le scelte dell’Asl sostengono la tesi del non allarmismo e spiegano che in fin dei conti alla gente non cambia nulla, perché il sangue viene prelevato sempre a Nottola, poi trasportato a Siena dove viene analizzato e poi le risposte torneranno indietro a Montepulciano per posta elettronica.
Ma stiamo parlando di un ospedale riunito, dove c’è gente da tutto il sud della provincia che va a farsi esami e poi c’è gente ricoverata. Insomma l’utenza è tanta e sinceramente questo via vai di sangue ed email sembra più dispendioso del costo che si vuole razionalizzare con l’operazione di soppressione. Inoltre è doveroso considerare la questione della sicurezza, sia di trasporto che di ipotetiche epidemie virali. Non per essere allarmista, ma di questi tempi le cattive notizie ci hanno abituato a tutto e quando si parla di sicurezza è notorio che le prevenzioni sono al primo posto nella scala delle cautele da adottare.
Un altro aspetto che deve essere considerato è che un ospedale senza reparto di analisi è un semplice ricovero, un centro di raccolta sanitaria, un ospizio per malati generici. Dove il reparto di chirurgia non varrebbe a niente, se non a rappresentare quel servizio minimo per garantire i posti di lavoro. Ma non certo un servizio rispondente al progresso della scienza medica e soprattutto a ciò che la gente meriterebbe di avere come cure. A me risulta che tanta gente dal sud della provincia, che ha un minimo di possibilità economica, già va a farsi curare fuori, soprattutto in Lombardia.
Ovviamente tutto l’argomento rientra nel discorso del taglio dei costi. Di razionalizzazione della spesa. Oggi è sempre più radicata la convinzione che un’Amministrazioni pubblica sia virtuosa quando riesca a razionalizzare la spesa. L’errore sta nel fatto che poi i tagli avvengono orizzontalmente. Ci sono servizi sui quali non si può risparmiare. La salute della gente deve essere garantita sempre. Le cure sono un diritto, come assicurare la dignità della speranza ed il conforto sono un dovere di chi lavora a contatto con i malati. La sanità non si taglia e se bisogna razionalizzarne la spesa lo si fa eliminando gli sprechi.
Mi chiedo se il reparto degli esami del sangue a Montepulciano sia un servizio o uno spreco. O se non lo sia la nuova organizzazione che l’Asl si vuol dare.
A me sinceramente sembra una complicazione. Macchine in su e giù per le strade della provincia di Siena. Sangue che da Nottola viene trasportato a Siena e posta elettronica che porta risposte.
Ma qualcuno ci pensa che dentro quelle provette che viaggiano c’è sangue ? E che vederle allontanarsi può rappresentare la metafora della nostra speranza di buona saluta che si allontana ?