giovedì 2 settembre 2010

Altro che la politica, la vera casta è il CSM



di Fabrizio Camastra

Di seguito si riportano i risultati del sondaggio realizzato dalla Ferrari Nasi & Associati sulla domanda:
Lei ha fiducia o non ha fiducia nella giustizia italiana?

.....................OTTOBRE 2007 ...GIUGNO 2010
MOLTO/ABBASTANZA ....47%............ 54,2%
POCO/PER NIENTE .....46,3%.......... 44,4%
NON SAPREI ..........6,7%........... 1,4%

Per quanto la percezione di fiducia nei confronti della Magistratura sia cresciuta negli ultimi tre anni, la percentuale di coloro che si sentono garantiti dal sistema della giustizia resta molto bassa. Il 54% è da paese del Terzo mondo.
Gli italiani hanno molti motivi per non avere fiducia della Magistratura. Innanzitutto a causa dell’esasperante lentezza dei processi. L’ultimo rapporto Doing Business del 2009 collocava l’Italia al 156 esimo posto, ciò a causa della lentezza dei processi. In pratica siamo stati superati dalla Guinea e dal Gabon. Roba che se fossimo stati superati dal Gabon e dalla Guinea in un mondiale di calcio, ci avrebbe fatto gridare allo scandalo e chiacchierare per mesi e mesi.
Un altro elemento di sfiducia dei cittadini nei confronti della giustizia italiana è l’impunità di cui godono i giudici, dal momento che il CSM non procede mai disciplinarmente nei loro confronti, anche quando l’esercizio della funzione è stato condotto in palese violazione delle norme.
Molto probabilmente il dato che, negli ultimi tre anni, ha fatto lievitare la fiducia proviene dallo scontro che la magistratura ha tenuto con il mondo politico. Ma è una fiducia da stadio, da tifosi di quotidiano letto in ufficio. Una fiducia che potrebbe cambiare con un alito di vento contrario.
Il sistema giudiziario nazionale non funziona, è datato e non è adatto ai tempi nostri. I processi civili durano troppo e la percezione nella gente è che non servono. Ad esempio, se un imprenditore deve recuperare somme anche ingenti e alla fine riesce anche ad averle dopo aver vinto una causa, ciò avverrà con anni di ritardo rispetto a quando è maturato il credito. E durante questi anni l’azienda ha dovuto segnare in perdita queste somme.
Lo stesso vale per i processi penali, troppo lunghi e a volte anche infondati. E rispetto all’infondatezza di alcuni processi emerge ancora più evidente l’ipocrisia dell’impunità di cui godono i giudici. Ad esempio Bossi ha dovuto subire 202 processi e di questi 199 erano infondati. Chi paga il costo di questi 199 processi infondati? Bossi, che non c’entrava niente? I Magistrati, a cui non viene mai fatto pagare alcun errore? A nessuno di questi. Perché li paghiamo noi.
Di questi tempi si parla di Riforma della giustizia e di processo breve, ma in realtà si dovrebbe parlare anche di come far pagare ai giudici per gli errori che commettono.
Il concetto di CSM dovrebbe cambiare, perché i magistrati non possono essere giudicati da magistrati che sono stati da loro eletti. In questo momento il CSM vive di anarchia pura.
Ogni volta che c’è un procedimento disciplinare, i membri del
CSM (che sono composti per due terzi da membri eletti dai magistrati) ci
pensano bene prima di infliggere una punizione, perché
poi, quello a cui viene inflitta la punizione, alla scadenza del mandato
del CSM, eleggerà i nuovi membri. La vera riforma, sarebbe di spezzare questa unità, perché nel momento in cui i magistrati possono essere giudicati solo da altri magistrati, viene a crearsi una casta. Ed è proprio quello che è diventata oggi la magistratura in Italia: una delle caste più potenti del Paese e questo è da Terzo mondo.