
A seguire il testo originale depositato in segreteria generale
“Chianciano Terme è un centro termale ricchissimo di acque minerali ad azione curativa, situato a circa 550 metri sul livello del mare, offre tutti i vantaggi climatici e turistici derivanti dalla sua felicissima posizione geografica. Circondato da colline boscose di querce, faggi, lecci e castagni, caratterizzato da un clima mite e immerso in un ambiente sano ed incontaminato, Chianciano Terme ha conservato nel suo interno una rilevante quantità di verde nei parchi termali e nei giardini pubblici, di ville ed alberghi. Chianciano Terme si pone oggi tra le più importanti stazioni termali d'Europa con le sue acque, i grandi parchi ed i numerosissimi e moderni alberghi.” Così è descritta la città di Chianciano Terme sul sito http://www.chiancianoterme.com/.
Questo scenario di paradiso in terra potrebbe in effetti non presentarsi tale per il turista avventore, ma sicuramente non lo è per gli imprenditori che hanno investito a Chianciano Terme e che nel corso degli ultimi venti anni vi hanno lasciato il capitale iniziale.
Chianciano Terme sicuramente non è il paradiso per la comunità dei cittadini che ci vivono, chiamati ad assistere quotidianamente al lento ed inesorabile declino urbano, con parchi e strade cittadine dissestate, che vedono chiudere attività economiche, anche importanti, che vedono ridursi le opportunità di lavoro.
I chiancianesi sono testimoni di un declino socio economico che sembra irrefrenabile, nonostante le potenzialità della bellissima città termale.
Infatti, Chianciano Terme è una realtà unica nel suo genere, perché meta facilmente raggiungibile in quanto vicina alla stazione ferroviaria della linea nazionale, lo scalo di Chiusi consente di raggiungere facilmente Firenze e Roma. Ma è anche servita dall’A1, la rete autostradale nazionale. Dal punto di vista geografico è un importante centro di snodo tra culture diverse, essendo vicina al confine della regione Toscana con l’Umbria. Chianciano è terra di etruschi e confina col comune di Montepulciano, dove vi è una delle realtà vitivinicole piu’ importanti della provincia, la DOCG del Nobile di Montepulciano. E’ accanto alla Val d’Orcia, anzi addirittura un lembo del territorio comunale appartiene al parco naturale che è stato dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’ intera umanità. Inoltre Chianciano Terme è vicina al monte Amiata, una terra che grazie alle sue bellezze ed al suo fascino particolare è definita “la montagna incantata”. Nonostante tutto ciò Chianciano Terme sta vivendo un declino lento e inesorabile.
Chianciano Terme non riesce ad esprime un valore strategico nemmeno quale centro termale ,rispetto alla nostra provincia di Siena, che con dieci stabilimenti vanta il primato nazionale di offerta in questo settore.
Molto probabilmente è per tutto questo che, con specifica valenza rispetto al futuro, a Chianciano Terme è stato dedicato dal Presidente della Provincia di Siena una specifica priorità nelle linee di mandato approvate dal Consiglio provinciale del 21 luglio 2009.
Nello specifico l’impegno della Giunta sarebbe il seguente:
- “promuovere il rilancio degli aspetti salutari e curativi con le diverse proprietà delle acque termali” (testualmente nel mandato);
- dare impulso a procedere alla privatizzazione di Terme di Chianciano con l’ingresso di FISES (Finanziaria senese di sviluppo).
Per tutto quanto esposto
Si chiede di esporre lo stato dell’arte dell’impegno di codesta Giunta Provinciale su Chianciano Terme.
Nello specifico si chiede a che stadio è il coinvolgimento della Facoltà di Medicina dell’Università di Siena nel progetto di ricerca sulle proprietà del termalismo, auspicato dal Presidente Bezzini con la lettura del mandato. Si ricorda che questo punto è stato rappresentato quale strategico per il rilancio del termalismo in quanto momento salutare e curativo della persona.
Infine, si chiede a che punto è la privatizzazione di Terme di Chianciano.