mercoledì 25 maggio 2011

DE MAGISTRIS PROPONE DI SISTEMARE I RIFIUTI DI NAPOLI IN GIRO PER L’ITALIA

Che il problema dei rifiuti a Napoli sia una questione di amministrazione locale è risaputo. Ed è confermato dal fatto che con le regionali dell’anno scorso e le amministrative di due anni fa, quando c’è stata una inversione di tendenza politica al governo degli Enti locali campani, la situazione della raccolta dei rifiuti è molto migliorata in quasi tutte le province. Perché per fortuna le tragedie si dimenticano in fretta, ma alla coscienza civica converrebbe ricordare che fino a non molto tempo fa la questione della mondezza napoletana era diventata una questione di carattere nazionale ed europea, perché la spazzatura non veniva raccolta ed era per le strade di tutte le città campane. Ora c’è rimasta solo Napoli città ad essere interessata dal fenomeno ed in molti, proprio per questo motivo, c’eravamo fatti l’idea che il cambiamento politico alla guida del Comune partenopeo era cosa scontata. Invece no. Le amministrative a Napoli si decideranno al ballottaggio. Il candidato dell’Italia dei Valori, Luigi De Magistris, che promuove per la città un modello politico di sinistra post ideologizzato, per risolvere la questione dei rifiuti che non vengono smaltiti, ha lanciato l'idea di distribuire la spazzatura in giro per l’Italia, alle regioni che vorranno essere solidali. Almeno per un anno, poi si vedrà, dice. C’è da giurare che le regioni amministrate dalla Lega, così come la Lombardia, non saranno così disponibili ad accettare la spazzatura dei napoletani, come invece De Magistris è convinto. La Sicilia, la Sardegna e la Calabria hanno i guai loro e non si prenderanno certo la spazzatura napoletana, a meno di una contropartita economica “molto allettante”. In tal caso non si sa chi pagherebbe, perché il 90% dei napoletani non paga la tassa sulla spazzatura ed il bilancio del municipio è in perdita di un milione e mezzo di euro. Quindi è chiaro che De Magistris confida sulla buona volontà delle regioni rosse. Sul fatto che queste regioni, come hanno fatto per i migranti africani, che sono stati distribuiti a piccoli gruppi sui territori regionali, potrebbero applicare la stessa ricetta per aiutarlo a risolvere un problema che in fin dei conti alla sinistra conviene che lui risolva. Se non altro per far passare l’immagine di una solidarietà del fare. Ma un anno minimo è tanta spazzatura, anche a volerla distribuire a macchia d’olio, piuttosto che a macchia di leopardo. E alla fin dei conti pure gli amministratori delle regioni rosse hanno un elettorato cui dare delle ragioni. Elettorato che per quanto ideologizzato, sarebbe molto sensibile ad eventuali fregature provenienti da chi profetizza una sinistra post ideologica.